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giovedì 28 aprile 2011
Scrivere a mano fa bene
Scrivere a mano, utilizzando penna e fogli di carta al posto della tastiera del computer, pare proprio che aiuti a sviluppare il cervello.
Questi, almeno, sono i risultati a cui è giunta una ricerca di neurofisiologi francesi e norvegesi pubblicata su ‘Advances in Haptics’. Scrivere a mano, infatti, secondo questo studio, aiuta ad ‘accendere’ il cervello molto di più che digitare su di una tastiera.
Le nuove generazioni, quindi, i cosiddetti ‘nativi digitali’, i bambini nati dopo il 2000 che sono più avvezzi alla realtà virtuale che alla vita reale, dovrebbero fare uno sforzo e tentare di imparare i metodi utilizzati dai loro genitori e dai loro nonni.
Scrivendo su carta, infatti, gli occhi e i movimenti della mano seguono la creazione della lettera. Mentre tracciamo il segno di una ‘s’, per esempio, vediamo e ‘sentiamo’ formarsi pian piano le curve che la compongono. E questo accende molte più aree cerebrali rispetto al digitare la stessa ‘s’ al computer. In questo caso, infatti, basta premere un tasto ed eccola apparire là sullo schermo, tutta intera in un solo colpo.
Un esperimento può aiutare a chiarire meglio questo concetto. I ricercatori hanno chiesto a due gruppi di volontari di imparare un alfabeto sconosciuto di 20 lettere. Un gruppo scrivendo a mano e l’altro gruppo utilizzando, invece, un computer. Dopo sei settimane chi ha usato carta e penna aveva imparato di più e ricordava meglio l’alfabeto rispetto ai volontari ‘digitali’.
‘Scrivere a mano implica capacità visive, viso-motorie e viso-costruttive molto superiori al semplice digitare su una tastiera’, commenta Cesare Cornoldi, responsabile del Laboratorio sulla memoria e i processi cognitivi dell’apprendimento al Dipartimento di psicologia generale dell’Università di Padova.
‘Una volta imparate le lettere, però, a noi interessa che un bimbo impari a esprimere per iscritto concetti e idee. In questo caso il computer può rivelarsi un sostegno prezioso: può infatti aiutare i bambini, attraverso software specifici, a individuare e correggere gli errori di scrittura e quindi a produrre un testo più corretto e ricco. Le scuole si chiedono se sia opportuno introdurre il pc in classe al posto dei libri: la risposta non è univoca, ma di certo il computer oggi è una risorsa non trascurabile’.
Insomma, come tutte le cose, anche il progresso ha i suoi lati positivi e negativi.
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